ZetaTalk: Vita nell'Oceano


La vita negli oceani non morirà. L'acqua avrà un colore verdastro. La gente forse non lo sa, ma è ben noto fra gli scienziati che l'oceano è uno dei più grandi produttori di ossigeno atmosferico. Dopo i cataclismi, l'ossigeno dell'atmosfera sarà ricostruito proprio dagli oceani. Gli oceani sembreranno verdastri a molti e per una buona ragione. Tutti gli incendi avranno rilasciato una quantità tremenda di anidride carbonica nell'aria, la sostanza che è alla base della crescita vegetativa. Essendoci poca vegetazione sulla terraferma, gli organismi marini assorbiranno ed utilizzeranno questo eccesso di anidride carbonica. Gli oceani pulluleranno di organismi viventi.

Anche chi si trova nell'entroterra dovrebbe cercare di trarre vantaggio dall'abbondanza negli oceani di pesci ed alghe, per l'alimentazione dei superstiti umani. Ciò non dipenderà dalla limpidezza dell'aria, dato che la fauna oceanica si sposta continuamente cosicché, dopo i cataclismi, in qualunque posto la pesca venga praticata, vi sarà più abbondanza rispetto alla terraferma. La vita nei grandi laghi, come pure negli oceani, prospererà molto meglio della vita sulla terraferma. Ciò dipende in parte dal modo in cui la luce solare penetra nell'acqua e dalla tendenza della vegetazione terrestre ad essere attaccata da muffe, insetti ed assalti fisici. La flora oceanica invece non subirà più attacchi rispetto a prima, anzi troverà sostanze nutritive ancora più abbondanti. Anche se la luce solare è inferiore, esse possono crescere verso l'alto per avere più luce, e usare tutta quella disponibile, mentre la vegetazione terrestre si trova decimata periodicamente, e si ritrova costretta a ricominciare ogni volta da capo, ecc. Per questo motivo, la pesca nell'oceano sarà l'ideale, grazie ai grandi spazi disponibili, alle sostanze nutrienti ed alla vita marina abbondante, e lo stesso si può dire per i laghi interni che prospereranno molto meglio rispetto alla terraferma!

Tutti i diritti riservati: [email protected]